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Arrivederci Karol!

TESTAMENTO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II

Sabato 2 Aprile 2005, 22:01

Papa: Morte Annunciata Da Mons. Sandri Alla Folla

(ASCA) - Citta' del vaticano, 2 apr - ''Alle 21,37 il nostro santo padre è tornato alla casa del Padre”. Con queste parole rotte dal pianto mons. Leonardo Sandri sul sagrato di san Pietro ha dato l'annuncio alla folla che recitava il rosario. Subito si e' levato il canto della Salve regina tra la folla commossa. E poi si e' levato un applauso lungo, mentre il cardinale Sodano ha iniziato la preghiera del “De profundis”.

 

Sabato 2 Aprile 2005, 22:05

Papa Giovanni Paolo II è morto - Vaticano

CITTA' DEL VATICANO (Reuters) - Papa Giovanni Paolo II è morto oggi sabato a Roma alle 21.37. Lo ha comunicato una nota del Vaticano.

Le condizioni dell'84enne Pontefice sono peggiorate da giovedì notte dopo un collasso cardiocircolatorio e uno shock settico al termine di oltre due mesi in cui il suo stato di salute si è ulteriormente aggravato.

Karol Wojtyla era salito al soglio pontificio nel 1978 ed è passato alla storia per essere il Papa che più ha viaggiato nel mondo, per i suoi sforzi di unificazione della Cristianità e per il suo ruolo attivo nel dialogo interreligioso.

 

 

Sabato 2 Aprile 2005, 22:05

Papa: Cardinale Sodano Guida De Profundis Sulla Piazza

(ASCA) - Citta' del vaticano, 2 apr - Il cardinale Sodano si e' aggiunto improvvisamente al Rosario interrotto per guidare la preghiera del de profundis, il salmo che si recita per id efunti. E poi ''Un requiem'' e la Salve Regina. E la benedizione finale. ''Cristo e' risorto, allelujia, alleluija''. Domani mattina sul sagrato il cardinale Sodano celebrera' una messa alla divina misericordia per il papa.

 

 

Sabato 2 Aprile 2005, 22:06

Papa deceduto nel suo appartamento

(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 2 apr - ''Il Santo Padre e' deceduto questa sera alle ore 21.37 nel Suo appartamento privato''. Si sono messe in moto tutte le procedure previste nella Costituzione apostolica., ha detto il portavoce vaticano, Navarro. La morte del Papa e' stata comunicata ai fedeli in piazza San Pietro, che hanno accolto la notizia in silenzio. Il card. Sodano, segretario di stato, ha intonato il de profundis per Giovanni Paolo II.

 

 

Sabato 2 Aprile 2005, 22:07

Papa: Accesa La Finestra Del Pontefice Rimasta Sempre Al Buio

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 2 apr - Dopo l'annuncio della morte del papa, si e' accesa la luce nella sua stanza all'angolo del terzo piano del palazzo apostolico finora rimasta al buio.

 

 

Sabato 2 Aprile 2005, 22:07

Il Papa E' Morto, L'Agonia E' Finita Alle 21,37

(AGI) - CdV, 2 apr. - Giovanni Paolo II e' morto. L'agonia del Pontefice e' terminata alle 21,37. "Il Santo Padre e' deceduto questa sera alle ore 21;37 nel suo appartamento privato", ha reso noto il portavoce vaticano Navarro-Valls. "Sono state già messe in moto - ha precisato Navarro - tutte le procedure previste, nella Costituzione Apostolica 'Universi Dominici Gregis', promulgata da Giovanni Paolo II il 22 febbraio 1996". CNN, BBC News, Fox Tv e gli altri network internazionali hanno immediatamente dato la notizia della morte di Giovanni Paolo II.

 

 

Sabato 2 Aprile 2005, 22:08

Addio Giovanni Paolo

(ASCA) - Roma, 2 apr - Ci manchera'. E' forse questo il piu' autentico addio per la scomparsa di Papa Giovanni Paolo II. Ci e' stato vicino, spesso in maniera inconsueta per un Pontefice, in questi anni di cambiamenti epocali. Ha richiamato i governi, piu' di ogni altro leader mondiale, alla pace e alla giustizia. Ha rimproverato i media di stare troppo dalla parte dei ricchi a scapito dei poveri. Ha ricordato in ciascuno di noi che la sofferenza, che lui stesso ha provato con punte sempre piu' elevate negli ultimi anni, fa parte della nostra vita. Ogni sua parola, ogni suo gesto e' stato innovativo e rivolto al futuro, come testimonia il grande seguito avuto fra i giovani. Tanto che la sua personalita' e' quasi apparsa talvolta in contrasto con una Chiesa sempre piu' rigida rispetto ai cambiamenti. Una diversita' che e' sembrata accentuarsi via via che la sua malattia e quindi la sua sofferenza si acutizzavano. Ha portato senza tregua il suo corpo e la sua voce nel mondo sottoponendosi fino all'ultimo a vistose fatiche. Tanto che la gente si e' abituata a guardarlo come uno di loro. Un esempio da seguire in un periodo scarso di protagonisti da emulare. Non c'e' dubbio che il testimone che Papa Wojtyla passera' al suo successore sara' colmo di grandi responsabilita'. Verso una Chiesa che in qualche modo deve trovare una mediazione fra una maggioranza piu' incline ad assecondare i mutamenti sociali, ma che non governa, e una minoranza che mantiene la rotta nel passato. Nei confronti di una societa' spaccata a meta' fra chi sta bene e consuma a man bassa e chi non ha di che mangiare. Lui, Giovanni Paolo II, era riuscito a mantenere viva la speranza di un maggiore equilibrio sociale riscattando un'epoca di politiche estremamente miopi. Una speranza che sara' la sua migliore memoria, come l'ultima silenziosa benedizione dalla loggia di San Pietro.

 

 

Sabato 2 Aprile 2005, 22:11

Papa: Pontificato Lunghissimo In Un'Epoca Di Cambiamenti

Una biografia dai grandi numeri. (ASCA) - Citta' del Vaticano, 2 apr - Giovanni Paolo II, primo papa slavo della storia e il primo non italiano dal 1523, e' il 264* Papa (263* Successore di san Pietro). Il suo e' stato uno dei pontificati piu' lunghi nei 2000 anni di storia della Chiesa. E vissuti in un tempo di cambiamenti epocali tali che alla sua morte, Giovanni Paolo II lascera' un mondo fortemente diverso da quello che - sul piano socio politico ed economico - aveva trovato nell'anno della sua elezione. E' stato anche il piu' attivo e prolifico di documenti, discorsi, incontri di ogni altro pontificato. Tanto che viene considerato uno degli artefici del nuovo corso mondiale segnato dall'affermazione del capitalismo sul comunismo. Tra le caratteristiche del papato di Wojtyla, quella che piu' colpisce immediatamente e' stato il viaggio, utilizzato quale mezzo per visitare le Chiese locali e incoraggiare la ripresa della fede cattolica nel mondo secolarizzato. Non sono mancati momenti drammatici, come l'attentato subito in piazza san Pietro il 13 maggio 1981, o altamente simbolici come la celebrazione del Grande Giubileo del 2000, nel passaggio di millennio, durante il quale ha chiesto perdono pubblicamente per le colpe passate della chiesa cattolica, giudicate da lui quali segni di infedelta' al vangelo di Gesu'. Karol Jo'zef Wojtyla, eletto Papa il 16 ottobre 1978, e' nato a Wadowice, citta' a 50 km da Cracovia, il 18 maggio 1920. Era il secondo dei due figli di Karol Wojtyla e di Emilia Kaczorowska, che mori' nel 1929. Suo fratello maggiore Edmund, medico, mori' nel 1932 e suo padre, sottufficiale dell'esercito, nel 1941. A 9 anni ricevette la Prima Comunione e a 18 anni il sacramento della Cresima. Terminati gli studi nella scuola superiore Marcin Wadowita di Wadowice, nel 1938 si iscrisse all'Universita' Jagello'nica di Cracovia. Quando le forze di occupazione naziste chiusero l'Universita' nel 1939, il giovane Karol lavoro' (1940-1944) in una cava ed, in seguito, nella fabbrica chimica Solvay per potersi guadagnare da vivere ed evitare la deportazione in Germania. A partire dal 1942, sentendosi chiamato al sacerdozio, frequento' i corsi di formazione del seminario maggiore clandestino di Cracovia, diretto dall'Arcivescovo di Cracovia, il Cardinale Adam Stefan Sapieha. Nel contempo, fu uno dei promotori del ''Teatro Rapsodico'', anch'esso clandestino. Dopo la guerra, continuo' i suoi studi nel seminario maggiore di Cracovia, nuovamente aperto, e nella Facolta' di Teologia dell'Universita' Jagello'nica, fino alla sua ordinazione sacerdotale a Cracovia l'1 novembre 1946. Successivamente, fu inviato dal Cardinale Sapieha a Roma, dove consegui' il dottorato in teologia (1948), con una tesi sul tema della fede nelle opere di San Giovanni della Croce. In quel periodo, durante le sue vacanze, esercito' il ministero pastorale tra gli emigranti polacchi in Francia, Belgio e Olanda. Nel 1948 ritorno' in Polonia e fu coadiutore dapprima nella parrocchia di Niegowic, vicino a Cracovia, e poi in quella di San Floriano, in citta'. Fu cappellano degli universitari fino al 1951, quando riprese i suoi studi filosofici e teologici. Nel 1953 presento' all'Universita' cattolica di Lublino una tesi sulla possibilita' di fondare un'etica cristiana a partire dal sistema etico di Max Scheler. Piu' tardi, divenne professore di Teologia Morale ed Etica nel seminario maggiore di Cracovia e nella Facolta' di Teologia di Lublino. Il 4 luglio 1958, il Papa Pio XII lo nomino' Vescovo titolare di Ombi e Ausiliare di Cracovia. Ricevette l'ordinazione episcopale il 28 settembre 1958 nella cattedrale del Wawel (Cracovia), dalle mani dell'Arcivescovo Eugeniusz Baziak. Il 13 gennaio 1964 fu nominato Arcivescovo di Cracovia da Paolo VI che lo creo' Cardinale il 26 giugno 1967. Partecipo' al Concilio Vaticano II (1962-65) con un contributo importante nell'elaborazione della costituzione Gaudium et spes. Il Cardinale Wojtyla prese parte attivamente anche alle 5 assemblee del Sinodo dei Vescovi anteriori al suo Pontificato. Nel 1976 Paolo VI lo invito' a predicare gli esercizi spirituali in vaticano. Wojtyla imposto' le sue prediche sul tema di Gesu', segno di contraddizione. Sara' questo uno dei temi portanti del suo pontificato a cui venne chiamato due anni dopo. Il 22 ottobre 1978, nella messa di inizio del suo servizio, impressiono' il mondo gridando '''Non temete di aprire le porte a Cristo''. Centrata su Cristo anche la prima enciclica: ''Redemptor hominis'' che contiene la celebre espressione: l'uomo e' la prima e fondamentale via della chiesa. Nella stessa enciclica parla del futuro anno 2000, cambio di millennio, verso il quale la Chiesa si prepara vivendo come un nuovo Avvento. Dall'inizio del suo Pontificato, Papa Giovanni Paolo II ha compiuto finora 143 visite pastorali in Italia e, come Vescovo di Roma, si e' recato in 301 delle attuali 334 parrocchie romane. I viaggi apostolici nel mondo - espressione della costante sollecitudine pastorale del Successore di Pietro per tutte le Chiese - sono stati 102. Tra i suoi documenti principali si annoverano 15 Encicliche, 13 Esortazioni apostoliche, 11 Costituzioni apostoliche e 42 Lettere apostoliche. Al Papa si ascrivono anche 3 libri: ''Varcare la soglia della speranza'' (ottobre 1994); ''Dono e mistero: nel cinquantesimo anniversario del mio sacerdozio'' (novembre 1996) e ''Trittico romano'', meditazioni in forma di poesia (marzo 2003). Papa Wojtyla ha celebrato 139 cerimonie di beatificazione - nelle quali ha proclamato 1311 beati - e 48 canonizzazioni, per un totale di 472 santi. Singolare il fatto che le tre canonizzazioni piu' affollate e simboliche del suo pontificato (padre Pio, Escriva' de Balaguer e Madre Teresa il prossimo 19 ottobre, punto alto delle celebrazioni giubilari del XXV) abbiano riguardato persone da lui conosciute e stimate in vita. Ha tenuto 8 concistori , in cui ha nominato 201 Cardinali. Il nono dei suoi concistori e' stato annunciato per il prossimo 21 ottobre, quasi a coronamento delle celebrazioni dei 25 anni di pontificato. In lista altri 31 cardinali (di cui uno in pectore). Ha presieduto anche 6 riunioni plenarie del Collegio Cardinalizio. Dal 1978 fino ad oggi, ha convocato 15 assemblee del Sinodo dei Vescovi: 6 generali ordinarie (1980, 1983, 1987, 1990; 1994 e 2001), 1 assemblea generale straordinaria (1985) e 8 assemblee speciali (1980, 1991, 1994, 1995, 1997, 1998 [2] e 1999). Nessun Papa ha incontrato tante persone come Giovanni Paolo II: alle Udienze Generali del mercoledi' (oltre 1000) hanno partecipato finora piu' di 16 milioni e 700 mila di pellegrini , senza contare tutte le altre udienze speciali e le cerimonie religiose. Nel solo anno giubilare del 2000 sono stati compiutati 8 milioni di pellegrini. Milioni i fedeli incontrati nel corso delle visite pastorali in Italia e nel mondo; numerose anche le personalita' governative ricevute in udienza: basti ricordare le 38 visite ufficiali e le quasi 700 udienze o incontri con Capi di Stato , come pure le 230 udienze e incontri con Primi Ministri.

 

 

Sabato 2 Aprile 2005, 22:18

Wojtyla: Un Papa Venuto Dall'Est

Protagonista di uno dei piu' lunghi pontificati della storia. (ASCA) - Citta' del Vaticano, 2 apr - La storia di un uomo, la cui avventura nella Chiesa e nella societa' ha accompagnato la fine del 1900 e aperto i primi anni del terzo millennio, con uno dei pontificati piu' lunghi della storia, e' stata vissuta con passione da milioni di uomini e donne, credenti e non credenti, ha inizio in un piccolo paese della Polonia, Wadowice, il 18 maggio 1920. Il nome di quest'uomo, rivelatosi nel 1978 quale protagonista nella storia della Chiesa postconciliare e riferimento di speranza nella societa' percorse da una crisi epocale, e' Karol Wojtyla, 264.mo successore di san Pietro con il nome di Giovanni Paolo II. Karol ed Emilia Kaczorowska furono i genitori che 2 giorni dopo la nascita, portarono questo figlio a battesimo. Lei, la madre, morta quando il piccolo Karol aveva solo 9 anni. Il padre, ufficiale dell'esercito a riposo, uomo tranquillo, divenuto taciturno soprattutto dopo essere rimasto vedovo e dopo aver perso prematuramente una figlia subito dopo la nascita e anche un altro figlio medico. Nel 1941, in seguito ad un attacco cardiaco anche il padre moriva lasciando solo il piccolo Karol. Completate le scuole elementari e il liceo a Wadowice, il giovane Wojtyla si trasferisce con il padre a Cracovia per frequentarvi la facolta' di lettere. Cracovia ha una grande tradizione culturale, storica e religiosa, il cuore dell'intelligenza artistica e letteraria della Polonia. Wojtyla si inserisce nella vita studentesca dentro e fuori l'universita' cominciando anche un'esperienza teatrale. Recita opere piccole e grandi insieme a Irena Szokocka la cui famiglia anima un circolo artistico e letterario. Il 1* settembre del 1939 ha inizio la seconda guerra mondiale proprio con l'occupazione nazista della Polonia. Anche Cracovia viene terribilmente provata e crocifissa dalla forza e dalla violenza germanica. Il giovane Wojtyla non vuole rinunciare allo studio, ma la vita si fa piu' difficile e precaria per tutti. L'amica Irena conoscendo il direttore degli stabilimenti Solvay trova per Karol un lavoro come operaio nella fabbrica con la mansione presso la funivia che porta le pietre in fabbrica e poi al reparto depurazione dell'acqua delle caldaie

 

 

Sabato 2 Aprile 2005, 22:18

Papa: I Funerali Dureranno Nove Giorni

(AGI) - CdV, 2 apr. - "Dopo la morte del Romano Pontefice, i Cardinali celebreranno le esequie in suffragio della sua anima per nove giorni consecutivi". Lo stabilisce l'"Ordo exsequiarum Romani Pontificis", le cui norme sono state confermate nel 1996 proprio da Giovanni Paolo II con la Costituzione Apostolica "Universi Dominici Gregis". -

 

 

Sabato 2 Aprile 2005, 22:22

Wojtyla: Un Papa Venuto Dall'Est

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 2 apr –

Con la morte di Giovanni Paolo II e' finito il secondo pontificato piu' lungo della storia della Chiesa dopo quello di Pio IX durato 32 anni. Papa Wojtyla avrebbe compiuto 85 anni il prossimo 18 maggio. Eletto il 16 ottobre 1978 ha guidato la Chiesa cattolica per 26 anni, 7 mesi, 17 giorni. E' stato il 263mo successore dell'apostolo Pietro.

Nel 1941, morto il padre, Karol conosce un uomo che esercitera' un influsso profondo nella sua esperienza spirituale: Jan Tyranowski. E' un maestro di preghiera e di vita contemplativa, pur facendo il sarto e avendo solo un titolo di studio di liceo. Con il prolungarsi della guerra, Oswiecim, come si chiama Aushwitz in polacco, entra nella vita di Wojtyla come nella memoria di ogni suo connazionale: molta gente viene deportata in quel campo di concentramento, anche sacerdoti, e lui con entusiasmo si impegna nel lavoro religioso tra i giovani. Con Tyranowski ha imparato a pregare molto. E' impressionato dalla spiritualita' carmelitana, legge san Giovanni della Croce e Santa Teresa d'Avila. La singolare esperienza spirituale mette in crisi la sua voglia di fare l'attore per la quale si sente profondamente portato. Consigliato anche da don Figlewicz parroco del suo paese natale Wojtyla sceglid di farsi prete. Si presenta all'arcivescovo di Cracovia e chiede di entrare in seminario. Ma la guerra ha reso tutto piu' difficile, anche farsi prete: i tedeschi occupanti proibiscono ai vescovi di ricevere nuove vocazioni, ma l'arcivescovo di Cracovia, Adamo Stefano Sapieha, conosciuto per le sue origini come 'il Principe', mette in piedi un seminario clandestino e insolito per quei tempi. I giovani esplicano le loro normali occupazioni, poi si radunano per le lezioni presso la sua casa. Nel 1944 per maggior sicurezza Sapieha raduna gli studenti di teologia nel suo palazzo. E' un vera facolta' teologica clandestina dell'Universita' Jaghellonica. Con la fine della guerra, Wojtyla con gli altri suoi compagni chierici prende parte al lavoro di ricostruzione. Il 1* novembre 1946 Wojtyla, nella cappella del palazzo viene ordinato sacerdote dall'arcivescovo Sapieha e inviato subito a Roma per continuare gli studi ecclesiastici presso la facolta' pontificia dell'Angelicum diretta dai padri domenica. ''Il concetto di fede in san Giovanni della Croce'' e' il titolo della sua robusta tesi di dottorato su uno dei massimi autori mistici della Chiesa cattolica. Durante le vacanze trascorre alcuni mesi a Parigi, in Belgio e in Olanda. Nei mesi invernali aiuta i sacerdoti della Garbatella, un quartiere popolare di Roma, nel lavoro pastorale.

Nel 1947, mentre don Karol e' a Roma, muore il suo amico Tyranowski primo maestro di santita' della sua vita. Nel 1948 Wojtyla ritorna in Polonia e viene inviato come vicario di un santo parroco a Niegovic, un paese ai confini della diocesi. Nel 1949 viene trasferito come vicario nella chiesa di san Floriano a Cracovia, parrocchia del centro con una tradizione pastorale universitaria. I giovani lo apprezzano molto e gli chiedono di trascorrere con loro un tempo maggiore in estate. E' cosi' che Wojtyla accetta di andare con loro in gita sui monti dove vi si reca in abiti borghesi. I suoi giovani lo chiamano 'zio' per non dare vita a inutili sospetti facili, in quei tempi, nei confronti di preti che andavano senza abito ecclesiastico. Nel 1950 Wojtyla pubblica la prima poesia sul settimanale cattolico di Cracovia 'Tygodnik Powszechny', sul quale continuera' a collaborare fino al tempo del suo cardinalato. La poesia e altre successive opere anche teatrali come 'La bottega' dell'orefice' vengono scritte e pubblicate con lo pseudonimo di Andrzej Jawien. Karol Wojtyla resta molto impressionato dalla morte dell'arcivescovo Sapieha diventato cardinale dal 1946. Il giovane sacerdote riceve l'incarico di continuare gli studi filosofici e ottiene la libera docenza all'universita' di Lublino con una tesi su Max Scheler, un filosofo del gruppo fenomenologico di Husserl. Nel 1951 lascia la parrocchia di san Floriano, ma continua il servizio pastorale dedicandosi a lunghe ore di confessionale nella chiesa Mariacka. E' il tempo del binomio confessionale - Max Scheler. Nel 1953 completa la tesi di abilitazione alla facolta' teologica di Cracovia sul tema ''La possibilita' di creare l'etica cattolica in base al sistema di Max Scheler''. Avvia l'insegnamento al seminario ecclesiastico di Cracovia. Nello stesso anno muore Stalin ma la situazione sociale e i rapporti tra Chiesa e Stato socialista in Polonia si inaspriscono. Wojtyla vive tutto con grande partecipazione. Nel 1954 viene invitato a insegnare all'istituto di etica dell'universita' cattolica di Lublino. Acconsente. Raggiunge la citta' viaggiando in treno di notte ogni volta che ci sono le lezioni. Diventa parte attiva di un gruppo di giovani studiosi che cercano alcuni tentativi di studio innovativo nella ricerca universitaria. Stringe amicizia con il filosofo Jerzy Kalinowski. Scrive in questi anni i suoi pezzi teatrali ''Fratello del nostro Dio'', ''Giobbe'', ''Raggi di fraternita''', ''La bottega dell'orefice''. Nel 1956 in Polonia arriva il 'disgelo' con Gumulka e l'anno successivoWojtyla diventa titolare dell'istituto di etica a Lublino. Il 4 luglio 1958 viene designato e scelto come vescovo ausiliare di Cracovia. Il 28 settembre dello stesso anno riceve l'ordinazione episcopale a Wawel, la cattedrale di Cracovia. Il rapporto con la gente, operai, studenti, contadini e intellettuali non cambia. Il nuovo vescovo ausiliare non rinuncia neppure all'insegnamento universitario. Visita tutte le parrocchie della diocesi, si fa carico dei problemi, sa ascoltare e capire i sacerdoti. E' molto umano e trova sempre il tempo di ascoltare. Nel 1960 viene pubblicato il primo libro di Wojtyla tradotto in italiano alcuni anni dopo con il titolo ''Amore e responsabilita'''. Tratta problemi di cui Wojtyla e' ormai maestro: la persona come fine di ogni cosa e come punto di partenza per trattare l'amore in tutte le sue espressioni: l'amicizia, l'amore, il fidanzamento, il matrimonio e in generale i tempi legati alla sessualita'. E' in questo periodo che mons. Wojtyla si ammala di mononucleosi. Ha bisogno di alcune settimane di riposo sia d'inverno che d'estate, molta aria aperta e molto movimento per evitare la ricaduta.

Dopo il primo annuncio del Concilio fatto da papa Giovanni Cracovia di compilare i moduli che Roma ha inviato a tutti i vescovi del mondo per raccogliere suggerimenti comincia la lunga stagione di rinnovamento della Chiesa nella quale Wojtyla si inserisce sempre piu' con passione e da crescente protagonista. Al Concilio e all'aggiornamento della Chiesa egli crede sul serio: tutta la sua vita futura sara' segnata da questo obiettivo. Nel 1962 muore mons. Baziak arcivescovo di Cracovia e si attende il successore. Wojtyla viene nominato dal capitolo di Cracovia quale amministratore provvisori della diocesi in attesa della nomina del successore al defunto arcivescovo. Nell'ottobre dello stesso anno mons. Wojtyla con il cardinale Wyszinsky e altri 25 vescovi polacchi parte per Roma dove prende parte alla prima sessione del Concilio. E' un periodo indicato per l'ampliamento delle conoscenze ecclesiastiche di mons. Wojtyla. Ed e' pure durante il concilio, quando le pause del lavoro lo consentono, specie nei fine settimana che egil si reca a pregare al santuario mariano della Mentorella sui monti Prenestini o va a sciare sul Terminillo. Nel 1963 si riaccendono i contrasti tra episcopato polacco e autorita' governative. Lo stesso anno Wojtyla riparte per Roma dove prende parte alla seconda sessione del Concilio convocata dal nuovo papa Paolo VI. Al termine della sessione, in dicembre, con altri vescovi si reca in pellegrinaggio in Terra Santa. Il 18 gennaio 1964, rientrato in Polonia, giunge da Roma la sua nomina ad arcivescovo e metropolita di Cracovia. Nel concilio si interessa vivamente allo studio dello schema ''XIII'' sui rapporti tra Chiesa e mondo contemporaneo sul quale i padri conciliari dibattono con accese passioni. Alla sessione conciliare di autunno interviene pubblicamente due volte. Nel gennaio de 1965 viene chiamato a far parte della commissione che rielabora il famoso schema ''XIII'' in lunghe giornate di dibattito e di studio a Frascati che sfoceranno poi nel documento conciliare ''Gaudium et spes''. Tornato in Polonia comincia a lavorare per la preparazione del millennio cristiano nella sua patria. Nel settembre riparte per Roma dove prende parte all'ultima sessione conciliare intervenendo sul tema della liberta' religiosa. Prima che il consiglio si concluda, i vescovi polacchi consegnano ai vescovi tedeschi una lettera per cercare una vita di avvicinamento tra le chiese delle due nazioni fortemente divise dalla dolorosa esperienza della seconda guerra mondiale. La richiesta di perdono reciproco contenuta nella lettera scatena in Polonia una violenta polemica: le autorita' affermano che i polacchi sono stati vittime e non hanno nulla da rimproverarsi. Wojtyla entra nella polemica e spiega i termini della questione, chiedendo anche un'informazione obiettiva sulla posizione dei vescovi. Nel 1966 si celebra il millennio di fede nella Polonia e Wojtyla svolge una grande azione di presenza e di animazione. Alla fine di maggio 1967 Paolo VI nomina Wojtyla cardinale. E' il piu' giovane dei porporati, conta solo 47 anni. Insieme alla porpora comincia un periodo difficile. Si cerca di accreditare una sua contrapposizione con il cardinale primate Wiszynski. Wojtyla rifiuta con energia e abilita' questa contrapposizione: si occupa dei problemi della diocesi e della Chiesa in generale fuori della Polonia.

Nel 1967 Wojtyla non prende parte al primo sinodo dei vescovi per solidarieta' a Wyszynski al quale le autorita' hanno vietato di andare a Roma: resta anche Wojtyla. Comincia il grande lavoro di ammodernamento e riorganizzazione della sua diocesi e della curia intesa come uno strumento duttile al servizio della pastorale che i nuovi tempi richiedono. Il cardinale Wojtyla propone di dividere la diocesi in 4 settori pastorali che affida ai 4 vescovi ausiliari. Crea nella curia commissioni e uffici per i vari settori della pastorale: famiglia, giovani, operai, intellettuali, vocazioni. Nel 1969 da' vita al consiglio presbiterale e successivamente al consiglio pastorale. Nel frattempo continua anche il suo lavoro scientifico e nello stesso anno viene pubblicata dall'associazione teologica polacca la sua opera ''Persona e azione''. ''Si potrebbe dire - scrive un suo biografo - che il cardinale e' autore classico di un solo tema che si chiama: la persona umana''. Il cardinale Wojtyla inizia i grandi viaggi in tutto il mondo. Nel '69 e' nel Canada e negli Stati Uniti. Al termine di questi viaggi partecipa al secondo sinodo dei vescovi al quale e' stato personalmente invitato da Paolo VI. Vi pronuncia un intervento sul tema della comunione e sulla collegialita' tra vescovi e papa. Nel '71, al terzo sinodo dei vescovi dedicato ai problemi della giustizia e del sacerdozio, Wojtyla e' presente e interviene. Seguono le solenni celebrazioni romane per la beatificazione di padre Massimiliano Kolbe, il francescano polacco morto nel campo di concentramento nazista invece di un padre di famiglia. Wojtyla viene eletto tra i membri della segreteria del sinodo e vi sara' confermato in tutte le edizioni successive. Nel 1972 avvia i preparativi per la celebrazione di un grande sinodo diocesano che nel suo pensiero serve a introdurre nella Chiesa di Cracovia una mentalita' cristiana e responsabile secondo le indicazioni del Concilio. E' l'unico vescovo polacco a promuovere un sinodo diocesano: per pura coincidenza, lo stesso Wojtyla, diventato papa, chiudera' il sinodo nel 1979, dopo anni di dibattiti e partecipazione laicale ai problemi della chiesa di Cracovia. Il cardinale crede infatti che il rinnovamento debba partire dal basso e non solo da disposizioni di un ufficio. Quale aiuto ai gruppi di lavoro sinodale, viene pubblicato il terzo libro di Wojtyla dal titolo ''Alle basi del rinnovamento. Studio sulla realizzazione del Concilio Vaticano II''. Nel 1973 lungo viaggio in Australia per partecipare al Congresso eucaristico internazionale. Fa sosta nelle Filippine e in Nuova Guinea dove prende contatto con vescovi e fedeli del posto. Visita la Nuova Zelanda e molte localita' dell'Australia. Lo stesso anno compie un nuovo viaggio in Belgio e a Roma, dove torna pure l'anno successivo per l'ordinazione episcopale di un suo caro amico, mons. Andrej Deskur, lo stesso che andra' a visitare al policlinico Gemelli il 18 ottobre del 1978, due giorni dopo la sua elezione al pontificato.

Nel settembre del 1974 prende parte al IV sinodo dei vescovi dedicato al tema dell'evangelizzazione del mondo contemporaneo. Il papa gli affida la relazione ufficiale sugli aspetti teologici dell'evangelizzazione. Nel 1975 per il trentesimo anniversario del settimanale cattolico di Cracovia, pubblica un articolo per sottolineare l'importanza dei mezzi di comunicazione sociale per la presenza della Chiesa nel mondo. Al settimanale e' legato il KIK, club dell'intellighenzia cattolica molto legato a Wojtyla. Nel 1975 il cardinale Wojtyla compie un viaggio nella Repubblica Democratica tedesca (allora conosciuta come DDR) e poi a Roma, in occasione dell'Anno santo. Nei primi giorni di febbraio del 1976 papa Montini chiede all'arcivescovo di Cracovia di predicare gli esercizi spirituali riservati al pontefice e alla curia romana in Vaticano. In breve tempo Wojtyla prepara le conferenze che saranno poi raccolte in un volume dall'editrice cattolica ''Vita e Pensiero'' che le pubblica con il titolo ''Segno di contraddizione''. Le prediche di Wojtyla lasciano una grande impressione in Vaticano e nello stesso Paolo VI. Il 23 luglio Wojtyla parte per gli Stati Uniti dove si svolge il congresso eucaristico internazionale. Vi incontra, tra gli altri madre Teresa di Calcutta e mons. Helder Camara. Dopo il congresso, con altri vescovi polacchi visita per un mese i suoi connazionali negli Usa. Tornato in Polonia si occupa di un libro di teologia della famiglia scrivendone un capitolo e l'introduzione. Per la famiglia e i suoi problemi, il cardinale Wojtyla organizza simposi di studio tra medici, teologi, moralisti e scienziati di varie discipline. Nell'estate del 1976 l'universita' di Magonza gil conferisce la laurea ''honoris causa''. Si reca successivamente in visita in Francia. Le sue visite cominciano ad essere contraccambiate e sempre piu' frequenti sono gli ospiti di Wojtyla a Cracovia provenienti da ogni parte del mondo. Nel 1977 partecipa al V sinodo dei vescovi sul tema della catechesi. Sempre piu' intenso e' l'impegno di Wojtyla per la Chiesa universale. Cerca di portare a conoscenza in occidente il valore della tradizione delle Chiese slave. Nell'agosto del 1978 si reca in vacanza con gli ex studenti a Bieszczady, localita' della Polonia orientale, vicina ad altri paesi cristiani e ai problemi che essi vivono per la fede: ucraini, lituani, lettoni. Qui lo raggiunge la notizia della morte di Paolo VI avvenuta il 6 agosto. A Roma, Karol Wojtyla prende parte attiva alle riunioni di cardinali, ma nel tempo libero non teme di frequentare la piscina o di andare sulla spiaggia di Palidoro dove sorge una casa estiva per ecclesiastici e religiosi. Tra i papabili comincia ad apparire il suo nome, ma non molto. La stampa lo classifica nell'ala destra del gruppo montiniano di centro. Il 26 agosto viene eletto Papa Luciani con il nome di Giovanni Paolo I. Wojtyla il giorno dopo, ascolta il primo discorsetto del neoeletto alla folla in piazza, appoggiato al cancello di Santa Marta. Il 20 settembre con i vescovi polacchi si reca nella Germania federale (allora esistevano ancora le due Germanie divise).  Il 1° ottobre celebra una messa per Papa Luciani morto improvvisamente il 28 settembre. Nell'omelia, con riferimento allo stile del breve pontificato dice: ''Si e' avvertito il significato di questo annuncio''. Viene a Roma per i funerali papali e la preparazione del conclave. Gli ultimi giorni diventa insistente la voce sulla possibilità della sua elezione. La stampa in generale non coglie il segnale, ma gi ambienti responsabili ed ecclesiastici non escludono la concreta possibilità. Wojtyla sembra rendersi conto di questa eventualità e diventa più silenzioso. La sera prima del conclave saluta con molta cura ed effusione gli studenti del collegio polacco in Piazza Remuria dove alloggia. Il 14 ottobre alle 17 ha inizio il Conclave. Alla settima votazione segreta viene eletto Karol Wojtyla che prende il nome di Giovanni Paolo II. Sono le 18,21 del 16 ottobre quando dal camino della Sistina esce la fumata bianca. Alle 18,44 il cardinale Pericle Felici, dalla loggia centrale della basilica vaticana annuncia l'avvenuta elezione del primo papa non italiano dopo 400 anni.

 

 

Sabato 2 Aprile 2005, 22:27

Papa: La Morte Accertata Dal Cardinale Camerlengo

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 2 apr - E' tutto previsto per la morte di un pontefice. E lo e' anche per Giovanni Paolo II, fin dal primo momento del decesso. E' stato lo stesso papa Wojtyla, infatti, aggiornando nel 1996 le disposizioni di Paolo VI per la morte del pontefice e per l'elezione del successore, a scrivere la Costituzione Apostolica ''Universi Dominici Gregis''. Si tratta di un documento che non lascia nessuna cosa al caso o all'abuso, neppure nel breve tempo che intercorre tra la morte del papa e l'elezione del successore. ''Appena ricevuta la notizia della morte del Sommo Pontefice, - si legge al paragrafo 17 della Costituzione - il Camerlengo di Santa Romana Chiesa deve accertare ufficialmente la morte del Pontefice alla presenza del Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, dei Prelati Chierici e del Segretario e Cancelliere della stessa Camera Apostolica, il quale compilera' il documento o atto autentico di morte. Il Camerlengo deve, inoltre, apporre i sigilli allo studio e alla camera del medesimo Pontefice, disponendo che il personale abitualmente dimorante nell'appartamento privato vi possa restare fino a dopo la sepoltura del Papa, quando l'intero appartamento pontificio sara' sigillato; comunicarne la morte al Cardinale Vicario per l'Urbe, il quale ne dara' notizia al Popolo Romano con speciale notificazione; e parimenti al Cardinale Arciprete della Basilica Vaticana; prendere possesso del Palazzo Apostolico Vaticano e, personalmente o per mezzo di un suo delegato, dei Palazzi del Laterano e di Castel Gandolfo, ed esercitarne la custodia e il governo; stabilire, uditi i Cardinali Capi dei tre Ordini, tutto cio' che concerne la sepoltura del Pontefice, a meno che questi, da vivo, non abbia manifestato la sua volonta' a tale riguardo; curare, a nome e col consenso del Collegio dei Cardinali, tutto cio' che le circostanze consiglieranno per la difesa dei diritti della Sede Apostolica e per una retta amministrazione di questa. E' infatti compito del Camerlengo di Santa Romana Chiesa, in periodo di Sede Vacante, di curare e amministrare i beni e i diritti temporali della Santa Sede, con l'aiuto dei tre Cardinali Assistenti, premesso, una volta per le questioni meno importanti, e tutte le volte per quelle piu' gravi, il voto del Collegio dei Cardinali''. Attualmente il cardinale Camerlengo e' lo spagnolo Eduardo Martinez Somalo. I prelati chierici che con lui devono accertare la morte del papa sono tre: Kasteel Karel, Macculi Antonio e Ferrara Vincenzo, tutti monsignori. Il cancelliere che dovra' compilare l'atto autentico di morte e' attualmente l'avvocato Enrico Serafini.

 

 

Sabato 2 Aprile 2005, 22:27

Papa: Mons. Sandri, Questa Sera Ci Sentiamo Tutti Orfani

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 2 apr - Prosegue nel silenzio e nella commozione la veglia di preghiera dopo la morte di Giovanni Paolo II. ''Questa sera ci sentiamo orfani anche se la fede ci dice che il Papa vive nel Signore'', ha detto nel corso della preghiera il sostituto alla segreteria di Stato, Mons. Leonardo Sandri. ''Ci piace pensare - ha aggiunto Sandri - che Giovanni Paolo II adesso e' nella gloria di Dio accolto nella casa del Padre e vicino a Gesu' Cristo risorto e vivente''.

 

 

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